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La corretta scelta degli interruttori differenziali
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3. Principali definizioni e caratteristiche di funzionamento

 

Corrente nominale (In )

E' il valore di corrente che l'apparecchio è in grado di portare ininterrottamente.

Corrente nominale differenziale di intervento ( )

E' il valore di corrente assegnato dal costruttore ad un determinato interruttore che possiede o integra una protezione differenziale. L'interruttore deve operare in funzione di questo valore a condizioni specificate dalle norme.

Corrente nominale differenziale di non intervento ( )

E' il valore di corrente assegnato dal costruttore ed in indicato dalle norme come il 50% della , per il quale l'interruttore differenziale non deve intervenire nelle condizioni definite dalle norme stesse.

Potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale ( )

E' il valore della componente alternata della corrente differenziale che l'interruttore può stabilire, portare ed interrompere nelle condizioni specificate dalle norme. Le norme stabiliscono che il valore minimo deve essere scelto tra 10I n e 500 A, scegliendo tra i due il valore più alto.

Potere di chiusura e di interruzione nominale ( Im )

E' il valore efficace della componente alternata della corrente presunta, assegnata dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare e interrompere in condizioni specificate. Il valore minimo di I m è 10 I n oppure 500 A, scegliendo tra i due il valore più elevato.

Corrente di corto circuito nominale condizionale ( Inc )

E' il valore di corrente di cortocircuito che un interruttore differenziale rispondente alla norma CEI EN 61008 può sopportare senza che degradino le prestazioni o venga pregiudicata la sua funzionalità quando è coordinato con un interruttore o fusibile (SCPD - Short Circuit Protective Device) in grado di garantire la protezione aggiuntiva dalle sovracorrenti.


Corrente di corto circuito nominale condizionale differenziale ( )

E' il valore di corrente differenziale presunta che l'interruttore differenziale, opportunamente coordinato con un opportuno SCPD, può sopportare senza subire danneggiamenti che ne pregiudichino il buon funzionamento. E' un parametro caratteristico degli interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati (differenziali puri).

Caratteristica di funzionamento tipo AC

Sono interruttori che funzionano correttamente entro i limiti stabiliti dalle norme solo in presenza di correnti di guasto verso terra di tipo alternato

Caratteristica di funzionamento tipo A

Sono interruttori che funzionano correttamente entro i limiti stabiliti dalle norme in presenza sia di correnti di guasto verso terra di tipo alternato sia di tipo alternato con componenti pulsanti unidirezionali applicate istantaneamente o lentamente crescenti.

Caratteristica di funzionamento tipo B

Sono interruttori che funzionano correttamente entro i limiti stabiliti dalle norme in presenza sia di correnti di guasto verso terra di tipo alternato sia di tipo alternato sia con componenti unidirezionali di tipo continuo.

Differenziali con ritardo intenzionale (selettivi)

Qualunque differenziale (A, AC, e B) può essere di tipo S. Sono caratterizzati da un intervento ritardato (o regolabile per apparecchi rispondenti alla norma CEI EN 60947-2) rispetto altri differenziali di tipo istantaneo. Sono utilizzati quando occorre realizzare la selettività differenziale.

Differenziali immuni da interventi intempestivi

Apparecchio immune da scatti intempestivi a causa di onde di corrente di tipo impulsivo che circolano attraverso le capacità in aria che si creano fra l'impianto e la terra, causate da sovratensioni di origine atmosferica o da manovre di grossi carichi sulla rete di alimentazione.

 

Fig. 4 - Esempi di targhe

 



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