ElektroQuiz
Risposte ai quiz n. 005.2000
Contatti diretti e indiretti - Messa
a terra
1. Un tubo protettivo metallico deve
essere collegato a terra?
Un tubo protettivo metallico deve essere
messo a terra solo se è una massa. Quando i conduttori contenuti
nel tubo presentano soltanto un isolamento principale, ad esempio
conduttori unipolari senza guaina, il tubo, se può essere toccato,
costituisce una massa e deve essere messo a terra. Se è
garantita la continuità tra i vari tratti della tubazione
il collegamento può essere effettuato in un solo punto.
Quando i cavi installati nel tubo presentano un isolamento verso
la massa doppio o rinforzato il tubo non è una massa
pertanto non è necessario collegarlo a terra.
2. Quando una parte metallica è da
considerare massa estranea?
Le norme definiscono massa estranea una
parte conduttrice, non appartenente all'impianto elettrico,
suscettibile di introdurre il potenziale di terra ed in casi
particolari suscettibile di introdurre altri potenziali. Le
tubazioni dell'acqua o del gas, le armature del cemento armato
ecc.. essendo in buon collegamento elettrico col terreno sono
da considerare delle masse estranee. In altri casi l'individuazione
delle masse stranee non è così immediata. Una
parte metallica in buon contatto col terreno può risultare
pericolosa se toccata contemporaneamente ad una massa accidentalmente
in tensione. Il maggior pericolo si ha quando la massa estranea
presenta verso terra una resistenza nulla perchè alla
persona è applicata la tensione totale e la corrente
è limitata solamente dalla resistenza del corpo umano.
Le norme, nel definire la pericolosità della corrente
attraverso il corpo umano, considerano il percorso tra due mani
e due piedi con in serie una resistenza di 1000 ohm per i luoghi
ordinari e 200 ohm per i luoghi particolari. Per resistenze
in serie al corpo con valori superiori a questi limiti la sicurezza
contro i contatti indiretti è garantita, mentre masse
estranea con resistenze di valore inferiore introducono situazioni
pericolose. Queste parti metalliche sono da considerare masse
estranee e devono pertanto essere collegate all'impiento di
terra.
3. Dove possono essere effettuati i
collegamenti equipotenziali principali di una tubazione metallica
di distribuzione acqua e gas?
Nei punti accessibili più prossimi
al terreno da cui emergono le tubazioni.
4. La porta metallica di una cabina
elettrica deve essere "cavallottata" con il controtelaio?
La porta metallica di una cabina normalmente
non è una massa. In condizioni normali non è immaginabile
che una parte attiva possa entrare in contatto con la porta
metallica. Il collegamento a terra può essere richiesto
per collegare in equipotenzialità la porta nel caso si
tratti di massa estranea. A tal fine è sufficiente collegare
a terra il controtelaio affinchè la porta, indipendentemente
dal valore delle resistenze localizzate sulle cerniere, assuma
lo stesso potenziale del controtelaio.
5. Occorre mettere a terra un tavolo
metallico sul quale sono installati apparecchi elettrici?
Ill tavolo
metallico è una massa se porta installati componenti
elettrici che presentano tra parti attive e tavolo soltanto
un isolamento principale. In questo caso il tavolo va collegato
a terra. Il tavolo non è da ritenere massa e non va messo
a terra nei seguenti casi:
- porta componenti elettrici solo saltuariamente;
- i componenti elettrici sono di classe I con isolamento principale
ed involucro metallico connesso a terra;
- i componenti elettrici sono di classe II con isolamento doppio
o rinforzato;
- i componenti elettrici sono di classe II alimentati da un
sitema a bassissima tensione di sicurezza (SELV);
- i componenti sono alimentati tramite un trasformatore d'isolamento.
Naturalmente il tavolo, presentando una elevata resistenza verso
terra, non è da considerare massa estranea e come tale
non è da connettere a terra.
6. Un conduttore di protezione unico
comune a più circuiti che sezione deve avere?
In base ad un metodo convenzionale stabilito
dalle norme si può determinare la sezione del conduttore
di protezione unico in funzione della sezione dei conduttori
di fase, adottando come sezione quella del conduttore di fase
di sezione maggiore. La sezione può essere scelta anche
in base alla sollecitazione termica ammissibile scegliendo come
sezione quella del circuito in cui l'energia specifica passante
( I2t) è maggiore. I è il valore efficace
della corrente di guasto e t il tempo di intervento del dispositivo
di protezione.
7. Che valore deve avere la resistenza
di terra in un impianto in bassa tensione sistema TT?
Col Dlgs 81/08, Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato abrogato il DPR 27-04-55 n. 547 all'art. 326 che stabiliva
il limite dei 20 ohm per la resistenza di terra degli impianti
utilizzatori alimentati con tensioni fino a 1000 V. Infatti, se nell'impianto
TT sono presenti gli interruttori differenziali, tale limite, fino ad ora "richiesto per legge",
può essere superato senza pregiudicare i requisiti di
sicurezza dell'impianto. E' sufficiente che l'impianto di terra
sia conforme alla norma CEI 64-8 per quanto concerne i guasti
a terra sulla bassa tensione e alle norme CEI 11-1 per i guasti
sull'alta tensione (sistemi di I e II categoria). In ogni caso,
se l'impianto di terra è stato correttamente installato,
la resistenza di terra che si ottiene è normalmente al di sotto di tale
valore. L'evoluzione tecnologica ha messo a disposizione soluzioni
che hanno permesso di superare tale disposizione legislativa garantendo nello
stesso tempo maggior sicurezza negli impianti.
8.In un impianto utilizzatore con propria
cabina di trasformazione è sempre sconsigliato separare gli
impianti di terra?
Generalmente in un impianto utilizzatore
con propria cabina di trasformazione si realizza un sistema
di tipo TN connettendo ad un unico impianto di terra il neutro
e le masse dell'alta e della bassa tensione. Si ottengono in
tal modo alcuni vantaggi come quello di non utilizzare necessariamente
i relè differenziali e di evitare il pericolo di toccare
contomporeaneamente masse e masse estranee collegate ad impianti
di terra separati. Può verificarsi il caso di utenze
molto lontane in cui non risulta più conveniente realizzare
un impianto unico di terra. E' allora accettabiile separare
gli impianti di terra purchè siano adottati gli interruttori
differenziali opportunamente coordinati con la resistenza di
terra locale (RE) secondo la nota relazione (norma CEI 64-8). La sicurezza deve essre garantita anche per
un guasto sull’alta tensione (norma CEI 11-1). L'impianto è
conforme alle Norme se è rispettata una delle seguenti condizioni:
- La tensione totale di terra è inferiore o uguale a una volta e mezzo la tensione di contatto ammissibile
;
- La tensione totale di terra è uguale o inferiore a
quattro volte la tensione di contatto ammissibile ;
e sono adottati i provvedimenti M;
- le tensioni di contatto misurate sono inferiori alla
tensione di contatto ammissibile UTP e le tensioni
di passo non superano 3 UTP. Oltre a questo
la tensione totale di terra UE non deve superare
i 250 V, se le protezioni interrompono un guasto a terra in
alta tensione in tempi superiori ai 5s, oppure i 500 V se le protezioni interrompono il guasto in tempi inferiori ai 5
s. Inoltre, la tensione d’isolamento
verso terra del secondario del trasformatore AT/BT deve resistere
alla somma della tensione totale di terra e della
tensione di fase.
9. Può essere necessario collegare
a terra un' elettroserratura da 12 V?
Se il trasformatore che alimenta l'elettroserrattura
non è un trasformatore di sicurezza oppure se i conduttori
di alimentazione non sono separati dai circuiti a tensione più
elevata (tubazioni separate o cavo a doppio isolamento) esiste
la possibilità che la tensione primaria possa trasferirsi
sul secondario. In questo caso la massa dell'elettroserratura
deve essere collegata a terra.
10. Quando è possibile combinare la
funzione di neutro e di protezione in un unico conduttore?
Un conduttore di neutro può essere
utilizzato come conduttore di protezione quando risponde alle
seguenti condizioni:
- il sistema è TN e la parte dell'impianto
interessata non è a valle di un dispositivo differenziale;
- la posa è fissa;
- non è separato dal conduttore di protezione installato
a monte del circuito in oggetto;
- la sezione non è inferiore a
10 mm2 (4 mm2 se in conduttore è concentrico) se in rame o a 16 mm2 se in alluminio;
- sul conduttore PEN non sono inseriti dispositivi ne di sezionamento
ne di comando;
- non deve essere usata come conduttore PEN una massa estranea;
- non è installato in luogo con pericolo d'esplosione
o a maggior rischio d'incendio;
11. I ferri delle fondazioni in cemento
armato possono da soli essere utilizzati come dispersore?
I dispersori possono essere intezionali
o di fatto. I ferri delle fondazioni in cemento armato sono
considerati dalle norme come dispersori di fatto e come tali
possono essere utilizzati come dispersore.
12. Sono
obbligatori i collegamenti equipotenziali supplementari in un
locale con soli servizi igienici senza vasca da bagno o doccia
?
L'assenza della vasca da bagno o della
doccia riduce la pericolosità dell'ambiente e quindi
viene meno la necessità di effettuare i collegamenti
equipotenziali supplementari.
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