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SICUREZZA ELETTRICA  

 

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LA SICUREZZA ELETTRICA IN BASSA TENSIONE 

Protezione dai contatti indiretti senza interruzione automatica (2)

8.3.1        Il trasformatore d’isolamento  

Nel trasformatore d’isolamento la separazione elettrica fra gli avvolgimenti primari e quelli secondari è realizzata mediante un doppio isolamento o un isolamento rinforzato. L’involucro può essere anche metallico, ma in questo caso deve essere separato dagli avvolgimenti da un isolamento doppio o rinforzato. La potenza non deve essere superiore a 25 kVA per i monofasi e 40 kVA per i trifasi. Possono essere di due tipi :

·       resistente  al cortocircuito, quando, in caso di sovraccarichi o cortocircuiti, la sovratemperatura che in esso si manifesta non supera determinati limiti stabiliti e, dopo l’eliminazione del guasto le sue caratteristiche rientrano ancora in quelle stabilite dalle Norme ;

·       a prova di guasto, quando, in seguito ad un guasto o ad un impiego anormale, non è più in grado di funzionare, ma non presenta alcun pericolo per l’utilizzatore e per le parti adiacenti. 

In base al tipo di installazione si possono ancora suddividere in trasformatori per installazione fissa o per installazione mobile. Fino a 630 VA, se mobili, devono essere resistenti ai corto circuiti oppure a prova di guasto. Se è necessario un collegamento a spina nei trasformatori mobili può esserne presente una sola per ogni avvolgimento secondario e gli avvolgimenti devono ovviamente essere elettricamente isolati gli uni dagli altri.

Fig. 8.3 - Trasformatore d’isolamento a) simbolo generale b) resistente al corto circuito c) a prova di guasto

8.4      Protezione per mezzo di luoghi non conduttori 

In un ambiente isolato un contatto con una parete in tensione non è pericoloso in quando non fluisce nessuna corrente attraverso il corpo umano isolato da terra. Un ambiente si dice isolato  quando le pareti e il pavimento presentano in ogni punto una resistenza verso terra :

per tensioni nominali fino a 500 V ; 

per tensioni nominali maggiori di 500 V .

La sicurezza dai contatti indiretti deriva dall’isolamento principale dell’impianto e delle apparecchiature elettriche e dall’isolamento supplementare fornito dal locale. Il collegamento a terra dovrà quindi essere evitato in quanto un contatto con una parte attiva e la massa collegata a terra risulterebbe pericoloso. Per la sua particolarità questo sistema non è ammesso negli edifici civili e viene applicato solo in casi particolari. Per garantire la sicurezza occorre:

·       che le masse siano lontane fra loro e le masse estranee almeno 2 m in orizzontale e 2,5 m in verticale se a portata di mano, e 1,25 m se fuori dalla portata di mano in modo che non sia possibile toccare contemporaneamente due masse o una massa o una massa estranea. Si possono erigere ostacoli in materiale isolante per impedire  il contatto tra due masse o tra una massa e una massa estranea e le distanze minime necessarie per sormontarli devono corrispondere a quelle  prima indicate ;

·       che il locale sia sorvegliato da personale addestrato affinché non vengano introdotti nel locale apparecchi collegati a terra o masse estranee e che le persone, durante l’accesso nel locale, non siano sottoposte a potenziali pericolosi ;

·      che non siano utilizzate prese a spina ;

·      che le masse estranee uscenti dal locale siano interrotte con manicotti isolanti ;

·      che non siano introdotti nel locale conduttori di protezione. 

Gli apparecchi che devono essere usati in questi locali isolanti sono apparecchi con il solo isolamento principale e senza morsetto di terra denominati di Classe 0 (il costruttore dovrebbe indicare sul libretto istruzioni che questi apparecchi devono essere usati solo in locali isolati). Le prese a spina di tali apparecchi devono essere diverse dalle prese a spina degli apparecchi di classe diversa, ma questo a causa della disponibilità sul mercato di adattatori, purtroppo,  non ne impedisce l’uso improprio anche in altre situazioni diverse da quelle   dei locali isolanti. Potrebbero comunque essere impiegati anche apparecchi di Classe I, ovviamente senza collegare a terra il morsetto di terra. 

8.5      Protezione per equipotenzializzazione  del locale non connesso a terra 

Come nel caso precedente anche questo sistema di protezione può essere adottato solo in casi particolari. Consiste nel collegare fra loro tutte le masse e le masse estranee simultaneamente accessibili con un collegamento equipotenziale non connesso a terra.  Per le persone che entrano nel locale devono essere prese particolari precauzioni affinché non siano sottoposte a potenziali pericolosi, soprattutto quando il pavimento,  conduttore ed isolato da terra, sia dotato di collegamento locale non connesso a terra. Si devono usare apparecchi di Classe I con morsetto di terra e in questo caso, a differenza di quanto indicato per i locali isolanti, essendo garantita l’equipotenzialità  non è necessario accertarsi che i due apparecchi non siano simultaneamente accessibili. 

8.6      Protezione mediante bassissima tensione di sicurezza 

Con i sistemi a bassissima tensione, denominati anche di categoria zero (sistemi che hanno una tensione nominale inferiore a 50V in corrente alternata e a 120V  in corrente continua non ondulata fig. 8.4), è garantita una protezione sia contro i contatti diretti che indiretti. Esistono fondamentalmente due tipi di sistemi a bassissima tensione  che garantiscono dal pericolo dei contatti, il tipo  SELV e il tipo PELV. Un terzo tipo, il FELV,  ha caratteristiche prettamente funzionali che non garantiscono da eventuali sopraelevazioni accidentali della tensione e quindi non garantisce la protezione dai contatti indiretti e diretti.  Le caratteristiche dettagliate dei tre sistemi sono di seguito indicate.

Fig. 8.4 - Una corrente continua si dice non ondulata se: 

a) per ondulazione sinusoidale Uac <= 0,1Ucc;  

b) per ondulazione non sinusoidale (Ucc = 60 V)   Upicco <= 70 V;  

c) per ondulazione non sinusoidale (Ucc= 120 V)    Upicco <= 140V

8.6.1  Bassissima tensione di sicurezza SELV (Safety Extra - Low Voltage)  

E’ un sistema che deve essere alimentato da una sorgente autonoma di sicurezza, deve garantire la separazione galvanica rispetto agli altri sistemi elettrici e non deve avere  punti a terra. Se sono rispettati questi requisiti il sistema non dovrebbe assumere tensioni superiori a quelle nominali.

Fig. 8.5 - Circuito SELV.  Nel caso di guasto a terra di un polo del circuito secondario del trasformatore, tra la persona e la terra si stabilisce la tensione U2 

Le caratteristiche principali che questo sistema deve possedere sono:

·       Alimentazione - un trasformatore di sicurezza conforme alle Norme CEI 14-6, un motore generatore con gli avvolgimenti isolati come indicato dalle Norme CEI 16-6, una batteria un gruppo di continuità statico ad inverter ecc.. Da queste apparecchiature viene garantita la separazione tra i sistemi per mezzo di un doppio isolamento oppure, nei trasformatori ad installazione fissa tramite uno schermo metallico connesso a terra. Questo tipo di collegamento non è ammesso nei trasformatori trasportabili in quanto si ritiene non possa essere garantito un efficiente collegamento a terra ;

·       Parti attive - non è ammesso collegare a terra o a conduttori di protezione o a parti attive di altri circuiti le parti attive dei circuiti SELV e delle apparecchiature alimentate ;

·       Masse  - è vietato collegare le masse a terra o a conduttori di protezione o a  masse di altri circuiti elettrici. È altresì vietato il collegamento a masse estranee a meno che la natura dei componenti lo richieda e purché tali masse estranee non possano assumere valori di tensione pericolosi. In alcuni casi  il collegamento a terra è ammesso come ad esempio quando all’impianto di terra non sia connesso nessun altro sistema elettrico oppure quando si devono interrare  conduttori nudi  direttamente nel terreno (ad esempio riscaldamento delle serre) e quindi  non si può parlare di un vero e proprio collegamento a terra ;

·       Prese a spina - non deve essere presente il morsetto per il collegamento del conduttore di protezione e deve essere impedito l’accoppiamento con prese e spine di altri sistemi  compresi quelli PELV e FELV ;

·       Protezione contro i contatti diretti - se la tensione nominale del circuito non è superiore a 25V in c.a. e a 60V in c.c. non è necessaria alcuna protezione (a meno che il circuito non si trovi in ambienti critici come locali da bagno, piscine, luoghi conduttori ristretti ecc..). Se la tensione supera tali valori le parti attive, comprese quelle degli utilizzatori, devono essere protette contro il contatto diretto mediante involucri e barriere aventi un grado di protezione non inferiore a IPXXB  oppure con un isolamento in grado di sopportare per un minuto una tensione di 500V in c.a. ;

Separazione di protezione rispetto agli altri sistemi - si ottiene con un isolamento doppio o rinforzato oppure con uno schermo metallico collegato a terra. Qualora la bassissima tensione di sicurezza  coesista  con altri sistemi elettrici, nell’impianto o nello stesso apparecchio utilizzatore (relè, condutture, contattori ecc..), occorre garantire una separazione di protezione su ogni punto del circuito a bassissima tensione di sicurezza, rispetto agli altri circuiti,  almeno pari a quello previsto fra il primario e il secondario di un trasformatore di sicurezza. Questo si può ottenere: separando materialmente i conduttori di sistemi diversi; con i conduttori del circuito SELV muniti, oltre che del normale isolamento, anche di guaina non metallica; con i circuiti a tensione diversa divisi da uno schermo o da una guaina metallica connessa a terra; con i circuiti a tensione diversa contenuti in uno stesso cavo multipolare o in un unico ragruppamento di cavi, a condizione che i conduttori dei circuiti SELV siano isolati, nell’insieme o individualmente, per la massima tensione presente.

continua....

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