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L'impianto elettrico nei locali ad uso estetico
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1. Generalità

Un centro estetico può essere un locale a se stante (fig. 1), oppure essere inserito all'interno di una struttura più grande, come un albergo, un centro polisportivo o un villaggio turistico. Per poter individuare e classificare dal punto di vista della sicurezza elettrica tali strutture è necessario chiarire chi è, cosa fa e quali apparecchi usa un estetista. Un estetista è un professionista che cura la bellezza delle persone e che per poter svolgere il proprio lavoro e utilizzare apparecchi per uso estetico deve essere abilitato ai sensi della Legge 04-01-1990 n.1, "Disciplina dell'attività di estetista". L'estetista fa abitualmente uso di apparecchi elettrici per uso estetico con parti, anche estese, generalmente a contatto con la persona. Un apparecchio elettrico per uso estetico è definito dalla Norma come un apparecchio elettrico munito di una o più connessioni ad una particolare rete di alimentazione, destinato al trattamento estetico utilizzato dall'operatore estetico, e che entra in contatto fisico o elettrico col soggetto trattato e/o trasferisce energia verso o dal soggetto trattato. Nella Legge 1/90 è riportato l'elenco degli apparecchi elettrici per uso estetico (la Legge 1/90 li chiama apparecchi elettromeccanici per uso estetico). Non tutti gli apparecchi per uso estetico elencati dalla Legge 1/90 sono elettrici e quindi in questo caso non ci sono parti applicate e non c'è contatto fisico o elettrico e nemmeno trasferimento di energia da o verso la persona sottoposta a trattamento. Nei locali ad uso estetico non c'è pericolo di microshock perciò a quest'ultimo gruppo di apparecchi possono essere assimilati anche quelli con alimentazione interna (apparecchi alimentati a batteria) che, pur funzionando elettricamente e con parti applicate, non sono connessi alla rete di alimentazione come specificato nella definizione di apparecchio ad uso estetico. Gli altri apparecchi elettrici utilizzati per la cura della persona, come l'asciugacapelli o il casco del parrucchiere, non essendo utilizzati da un estetista abilitato non sono contenuti nell'elenco fornito dalla legge 1/90 e pertanto non sono da considerare per uso estetico.

 

Fig. 1 - Locale ad uso estetico

 

2. Classificazione dei locali

Esiste una certa affinità fra un locale ad uso medico ed un locale ad uso estetico. Curare una persona per fini estetici o per fini medici comporta l'utilizzo abituale di strumenti e apparecchiature elettriche con parti applicate che determinano un aumento del rischio elettrico rispetto ad altri ambienti di tipo ordinario, questo anche se il soggetto sotto trattamento estetico gode di miglior salute e quindi risulta meno vulnerabile di una persona in condizioni fisiche precarie sottoposta a cure mediche. Nel locale ad uso estetico, infatti, si fa un uso prolungato e costante sulla persona di queste apparecchiature il che ci porta a considerare questi luoghi, alla stregua di quelli ad uso medico, ambienti a maggior rischio elettrico. E' per questo che le Norme CEI 64-8 alla sezione 710 stabiliscono di trattare dal punto di vista della sicurezza i locali ad uso estetico come quelli ad uso medico. Chiarito questo, in funzione della pericolosità dell'ambiente, la classificazione dei locali adibiti ad uso estetico è presto fatta:

· il locale è ordinario se non si fa uso di alcun apparecchio estetico con parti applicate. In questo caso non si tratta di un locale ad uso estetico.
· il locale è ad uso estetico di gruppo 0 se si fa uso di apparecchi estetici senza parti applicate (come da elenco Legge 1/90)
· il locale è ad uso estetico di gruppo 1 se si fa uso di apparecchi estetici con parti applicate (come da elenco Legge 1/90)

Se il locale è classificato come ordinario non si tratta di un locale ad uso estetico e quindi si applica la norma generale impianti. Se il locale è del gruppo 0, si tratta di locale ad uso medico ma non esistono particolari accorgimenti da adottare e si applicano le norme elettriche generali come per gli ambienti ordinari. Diverse, rispetto a quelli del gruppo 0, sono le attenzioni da dedicare ai locali del gruppo 1 dove si rende necessario adottare alcuni accorgimenti impiantistici particolari. Spesso i locali ad uso estetico sono inseriti all'interno di strutture con destinazioni d'uso anche diverse da quelle di uso estetico (ad esempio un appartamento di civile abitazione in cui sono ricavati alcuni locali adibiti a centro estetico); in questi casi è bene ricordare che tutta l'unità immobiliare che ospita questi locali, quando la potenza impegnata è superiore a 1,5 kW, è soggetta all'obbligo di progetto (DPR 447/91 art.4) anche se non tutti i locali della struttura sono del gruppo 1 o del gruppo 0.

 

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