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Locali ad uso veterinario

Ho un dubbio: la nuova norma CEI 64-8/7, variante V2, sui locali ad uso medico, entrata in vigore dal settembre dello scorso anno, si applica anche ai locali ad uso veterinario ? E' un obbligo o solo una scelta il fatto di applicarla anche per i locali in cui i pazienti sono animali ?

Maurizio Mariani

 

CEI 64-8/7; V2 PARTE 7: AMBIENTI E APPLICAZIONI PARTICOLARI

SEZIONE 710 : LOCALI AD USO MEDICO.
"Nei locali ad uso medico è necessario garantire la sicurezza dei pazienti che potrebbero essere soggetti all'applicazione di apparecchi elettromedicali. Per qualsiasi attività……."

710.2.2
PAZIENTE
"Persona o animale sottoposta ad esame o trattamento medico, incluso quello dentistico.
(Norma CEI 62-5 V1)."

710.1
CAMPO DI APPLICAZIONE
"Le prescrizioni particolari della presente Sezione si applicano agli impianti elettrici nei locali ad uso medico, in modo da assicurare la sicurezza dei pazienti e del personale medico. Queste prescrizioni……."

Nota E' necessario modificare l'impianto elettrico esistente, in accordo con la presente norma, quando avvenga un cambiamento di utilizzo del locale, in particolare quando siano effettuati procedimenti intracardiaci. In quanto praticamente applicabile, la presente norma può essere usata anche per cliniche e ambulatori veterinari.

Sopra abbiamo citato gli articoli e le definizioni delle Norme; la lingua italiana è bellissima., difficile, e birichina tanto è vero che gli avvocati ci sguazzano nel trovare le interpretazioni più articolate e fantasiose.
Ma veniamo a noi e diciamo che le norme sono il frutto di estenuanti mediazioni politiche più che tecniche, di compromessi commerciali più che di vero interesse per la collettività; naturalmente questo concetto non è riferito ad un fatto solo nazionale in quanto le norme stesse sono ormai in via di armonizzazione nell'ambito europeo.
E' comunque evidente che esiste la definizione ufficiale di paziente indicato in locale ad uso medico e ben specificato come definizione.
Se la norma non voleva considerare "l'animale" come paziente era molto semplice non scriverlo; è forse un errore, una dimenticanza nella correzione definitiva della bozza? Non lo sappiamo, ma una variante o una errata corrige non è mai stata emanata.
Perché poi la nota specifica quanto sopra detto? Forse il normatore non ha avuto coraggio di scrivere quello che voleva scrivere o ha avuto il sopravvento la mediazione "politica" di qualche pseudo tecnico, lasciando così la responsabilità di applicazione al progettista.
Poiché riteniamo che le norme di buona tecnica devono essere interpretate ed applicate con il buon senso e non con l'avvocato in tasca proviamo a pensare se effettivamente la sua applicazione agli ambienti veterinari è così gravosa.
Noi riteniamo, in linea generale, che è poco più di un impianto ben fatto.
Siamo comunque certi che il proprietario del purosangue Varenne, in caso di necessità per il beneamato, vorrebbe un impianto realizzato con il massimo del rigore delle massime norme esistenti, e forse anche di più.
Il resto sono esercitazioni per scrivere articoli e riempire pagine o fare conferenze, a pagamento s'intende!

Armando Fattori

Gian Paolo Rabaglia

Presidente e Vice presidente del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Parma

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