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Come e dove va installata l'illuminazione di sicurezza

Dal decreto del luglio 1939, riguardante gli ospedali, al decreto dell'ottobre 2003, riguardante i distributori stradali di GPL, esiste un lungo percorso di disposizioni legislative che, con terminologia differente a seconda dei periodi storici, chiedono la presenza di un'illuminazione che entri in funzioni nel momento in cui venga a mancare l'illuminazione ordinaria. Ma questa illuminazione si chiama "di sicurezza" o "di emergenza" ? Il dubbio è stato chiarito in via definitiva solo da pochi anni (marzo 2000) con l'entrata in vigore di una norma specifica al riguardo, la UNI EN 1838 "Illuminazione di emergenza", che fornisce definizioni chiare e sintetiche dei vari tipi di illuminazione, distinguendone le varie funzioni.

Ogni tipo di illuminazione che si utilizza in mancanza dell'alimentazione normale, viene definita come illuminazione di emergenza, la quale deve essere alimentata da una sorgente di energia indipendente (batterie, UPS o gruppo elettrogeno). A sua volta, l'illuminazione di emergenza può essere di due tipi:

  • Illuminazione di sicurezza: serve per fornire un livello di sicurezza adeguato alle persone che si vengono a trovare in una situazione di mancanza dell'illuminazione ordinaria e ad evitare quindi che accadano incidenti o situazioni pericolose. Non è un tipo di illuminazione che può essere utilizzata per svolgere mansioni ordinarie, ma è unicamente funzionale alla mobilità in sicurezza delle persone.
  • Illuminazione di riserva: serve per poter continuare, senza sostanziali cambiamenti, le stesse attività, gli stessi lavori che si stavano facendo durante il funzionamento dell'illuminazione normale. E' evidente quindi che il livello di illuminamento che occorre raggiungere con l'illuminazione di riserva deve essere almeno pari a quello dell'illuminazione ordinaria, perché se così non fosse, non sarebbe possibile continuare il lavoro precedente. Solo in un caso è consentito avere un livello di illuminazione di riserva inferiore a quello dell'illuminazione normale: se viene utilizzata solo per terminare e chiudere l'attività in corso e non per continuarla indefinitamente. Esempi possibili sono l'illuminazione in un impianto sportivo per permettere la conclusione dell'evento oppure l'illuminazione in un'attività lavorativa che non può essere interrotta. Poiché l'illuminazione di riserva non riguarda la sicurezza, ma solo la continuità di servizio, leggi e norme non se ne occupano in modo esplicito. Se però, come è possibile, l'illuminazione di riserva viene utilizzata anche come illuminazione di sicurezza, allora ad essa si applicano, come è evidente, tutte le leggi e le norme applicabili all'illuminazione di sicurezza.

      continua... scarica la guida all'illuminazione di sicurezza in formato PDF

 

 

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Prodotto da Elektro 2000

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