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Il perchè della pluralità di scelte dei sistemi
di distribuzione nei vari paesi d'Europa
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Nel sistema TN la sicurezza dell'utilizzatore dipende essenzialmente dalla rete di alimentazione; se la gestione e la responsabilità del sistema di distribuzione a bassa tensione e dell'impianto utilizzatore confluiscono in una unica entità non esistono problemi per garantire i requisiti indispensabili per la sicurezza (esempio impianti utilizzatori alimentati con propria cabina di trasformazione). Viceversa, sono invece presenti problemi di interfaccia e di responsabilità tra le varie competenze. Infatti il neutro in determinate condizioni può assumere verso terra tensioni pericolose a causa di:

• un guasto a terra sul lato MT nella cabina di trasformazione;

• un guasto a terra sulla rete a bassa tensione;

• l'interruzione del conduttore neutro (accidentale o per intervento dei fusibili);

• un contatto accidentale tra fase e neutro;

• correnti di squilibrio rilevanti.

Fig. 2 - Nel sistema TN la sicurezza dell'utilizzatore
dipende essenzialmente dalla rete di alimentazione

Per contenere le tensioni pericolose la sicurezza dipende sia dal Distributore (deve garantire che il neutro non assuma potenziali pericolosi trasferibili alle masse), sia dall'Utilizzatore, (in pratica dal rispetto delle Norme da parte dell'installatore elettrico, per quanto prescritto sul collegamento equipotenziale, sui limiti di impedenza dell'anello guasto e nella scelta della tipologia e delle caratteristiche di intervento dei dispositivi di protezione).
In Italia i distributori di energia non si assunsero l'onere e la responsabilità di garantire a tutti i loro utenti la necessaria sicurezza poiché, data l'anarchia vigente nella costruzione degli impianti, l'inesistenza dei controlli, le omissioni ed elusioni nella applicazioni delle norme in quanto non obbligatorie, poteva sussistere l'eventualità di un coinvolgimento diretto nel caso di infortunio, anche per eventi pericolosi originati dagli utenti stessi (la legge di riconoscimento della regola dell'arte e conseguentemente delle norme CEI è la legge 186 emanata nel 1968). Inoltre in quel periodo l'interruttore differenziale si stava imponendo sul mercato ed era disponibile in adeguate quantità e pertanto i distributori organizzarono campagne di informazione e sensibilizzazione per promuovere e pubblicizzare la sicurezza elettrica tramite l'uso del differenziale. E' da rammentare che la messa al neutro fu ammessa dalle Norme CEI 11-11 e CEI 11-1 per un breve periodo (dal 1959 al 1965), purché si avesse il consenso delle società Distributrici ed il conduttore neutro fosse adeguatamente messo a terra ed adatto per essere utilizzato a tale scopo. Dopo tale periodo la messa a terra al neutro fu ed è attualmente proibita dalle Norme CEI. Attualmente nessun distributore pubblico in Italia garantisce il neutro, prendendo provvedimenti affinchè non assuma potenziali pericolosi. In concreto nelle reti di distribuzione per le zone ad alta densità di utenza servite con linee in cavo sotterraneo il pericolo che il neutro possa portarsi verso terra ad una tensione superiore a 50 V (allora 65 V) ha probabilità alquanto bassa, viceversa l'evento presenta valori di probabilità non accettabili per le reti di distribuzione a bassa densità di utenza e quando la rete è realizzata con linee aeree.

Continua....

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