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Come proteggere il dispersore dalla corrosione (3/3)


2. Materiali e accorgimenti per limitare i rischi di corrosione

In fase di progettazione i rischi di corrosione possono essere agevolmente fronteggiati, dopo un attento esame delle condizioni di installazione e posa, scegliendo materiali adatti. Si deve evitare, quando possibile, l'unione di materiali dissimili per evitare che si generino coppie galvaniche con conseguente circolazione di corrente. Quando fosse comunque necessario collegare fra di loro metalli molto distanti nella scala dei potenziali elettrochimici, come ad esempio rame e ferro, devono essere impiegati morsetti dichiarati adatti dal costruttore (fig. 7). Oltre a questo, o se necessario in alternativa, possono essere approntate delle barriere fisiche, mediante nastrature con materiali autovulcanizzanti, vernici, resine o catrame, tali da rendere la giunzione impermeabile all'acqua e all'aria.

Fig. 7 - Nelle giunzioni fra metalli devono essere impiegati morsetti dichiarati adatti dal costruttore


A tal proposito occorre sottolineare come il pericolo di corrosione sia tanto più elevato quanto maggiore è la superficie del catodo che si riduce rispetto a quella dell'anodo che si ossida corrodendosi (rapporti fra catodo e anodo superiori a 100). Particolarmente vulnerabili possono rivelarsi quelle strutture metalliche che vengono protette contro la corrosione mediante trattamenti superficiali. Può infatti accadere, per piccoli difetti nel trattamento, che piccole porzioni restino scoperte. Se un dispersore in rame che funge da catodo è collegato con una struttura metallica in acciaio e presenta una superficie notevolmente superiore rispetto alle piccole superfici scoperte della struttura stessa, si ha un attacco particolarmente aggressivo sulle piccole superfici non protette che si comportano come anodo. Questo si spiega perché il fenomeno corrosivo è tanto più rapido quanto maggiore è la densità di corrente che fluisce attraverso l'anodo. In grandi superfici senza rivestimento la densità è bassa e la corrosione lenta, in piccole superfici la densità è grande e la corrosione molto intensa. A distanze di pochi metri da strutture metalliche interrate è quindi buona norma non installare impianti di terra costruiti utilizzando metalli nobili come il rame per evitare di incorrere nei fenomeni di corrosione appena descritti. Nei terreni particolarmente acidi è bene evitare l'uso di acciaio zincato e preferire il rame mentre nei terreni salmastri ricchi di cloruri è bene evitare l'uso di acciaio inossidabile. L'uso del rame va evitato in presenza di composti ammoniacali che si trovano in genere nei pressi di scarichi di fognatura o di deiezioni di origine animale (può essere utilizzato rame stagnato o ricoperto di piombo o acciaio zincato a caldo). L'allumino subisce il processo di passivazione perché è attaccato dalla corrosione solo in superficie e tende a ricoprirsi di un sottile strato di ossido che lo protegge da ulteriore corrosione. L'ossido però è anche isolante e porta a sconsigliare l'uso di tale metallo per la costruzione del dispersore. L'acciaio dolce utilizzato per i ferri d'armatura immerso nel calcestruzzo si nobilita assumendo caratteristiche che raggiungono valori di potenziale simili a quelli del rame che nel calcestruzzo mantiene invece inalterate le sue caratteristiche risultando per questo compatibile con l'acciaio (in alcuni casi per motivi economici si utilizzano corde in acciaio ramato). Particolare cura è invece necessario porre al collegamento dei ferri d'armatura con corde di ferro zincato perché si potrebbe formare una coppia galvanica nella quale il ferro funge da catodo e lo zinco della corda da anodo. Si può evitare la corrosione della corda zincata proteggendo la superficie della giunzione con catrame o resine e nastrando con cura la corda fino al collegamento col dispersore (fig. 8).

Fig. 8 - Esempi di corretto collegamento del dispersore ai ferri di armatura


Una giunzione molto comune negli impianti di terra è quella fra acciaio zincato e rame. Per evitare la corrosione fra zinco e rame si può utilizzare per la giunzione un metallo con potenziale elettrochimico intermedio come il bronzo o l'ottone oppure utilizzare capocorda stagnati o cadmiati (fig. 9). In ogni caso, per quanto concerne resistenza meccanica e protezione contro la corrosione, devono essere rispettare le dimensioni minime prescritte dalla norma CEI 11-1 e 64-8.

Fig. 9 - Per evitare la corrosione dovuta a giunzioni fra rame e zinco si possono utilizzare capocorda in rame stagnati o morsetti in ottone

Settembre 2003

Fine


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