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La corretta scelta degli interruttori differenziali
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7. Selettività tra interruttori differenziali

La selettività di un sistema di protezione presuppone, in caso di guasto, che ad intervenire sia il dispositivo più vicino al punto di guasto mentre il resto dell'impianto deve continuare a funzionare regolarmente. La selettività differenziale può essere orizzontale o verticale. Per garantire la selettività orizzontale è sufficiente suddividere e proteggere i circuiti singolarmente affinché, in caso di guasto, sia posto fuori servizio solo il circuito effettivamente interessato dalla corrente di dispersione (fig. 13).

Fig. 13 - Esempio di selettività orizzontale fra interruttori differenziali

Se ogni circuito è protetto singolarmente da un proprio interruttore differenziale magnetotermico in caso di guasto interviene soltanto l'interruttore del circuito interessato dal guasto.

Fra due interruttori differenziali installati in serie (fig. 14), interessati cioè dalla stessa corrente di dispersione, è garantita la selettività verticale solo se il tempo massimo di intervento del dispositivo a valle è inferiore al tempo minimo di non intervento di quello posto a monte.

Fig. 14 – Esempio di selettività verticale fra interruttori differenziali

Per ottenere la selettività la caratteristica tempo-corrente di non intervento del dispositivo installato a monte deve essere al di sopra di quella di intervento del dispositivo a valle e la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte non deve essere inferiore a tre volte la corrente differenziale nominale del dispositivo installato a valle.

Per ottenere la selettività degli interruttori ad uso domestico e similare le norme prevedono un interruttore con ritardo di intervento intenzionale denominato di tipo S da installare a monte rispetto a quelli per uso ordinario che invece sono chiamati di tipo g (tab.2).


Tipo

Tempi di intervento
 (s)

Corrente differenziale

2

5

500 A

Selettivo (S)

massimo

0,5

0,2

0,04

0,04

minimo

0,13

0,06

0,05

0,04

Ordinario (g)

massimo

0,3

0,15

0,04

0,04

Tab. 2 - Confronto dei tempi di intervento di interruttori differenziali
di tipo selettivo (S) e di tipo ordinario (g)

Affinché la selettività sia garantita il dispositivo di tipo S deve però avere una corrente nominale differenziale di almeno tre volte superiore rispetto a quella del dispositivo installato a valle (fig 15).

Fig. 15 – Selettività verticale tra interruttori differenziali

Per ottenere selettività devono essere verificate le seguenti condizioni:
1) la caratteristica tempo-corrente di non intervento del dispositivo installato a monte deve situarsi al di sopra di quella di intervento del dispositivo a valle
2) La corrente differenziale nominale del dispositivo a monte non deve essere inferiore a tre volte la corrente differenziale nominale del dispositivo installato a valle


Questa condizione non garantisce comunque la selettività per correnti di dispersione di alcune decine di ampere tipiche dei guasti franchi a terra. La selettività ad esempio non può essere ottenuta con differenziali di tipo S nei sistemi TN dove le correnti in gioco sono dell'ordine delle centinaia di ampere. In questi casi è necessario ricorrere a dispositivi con tempo di ritardo regolabile utilizzabili in ambienti di tipo industriale solo in presenza di personale addestrato. Gli interruttori differenziali ad uso industriale essendo regolabili in corrente e tempo di intervento permettono di ottenere una completa selettività su più livelli. Da non dimenticare comunque che il tempo di ritardo massimo non deve essere superiore nei sistemi TN a 0,4 s per utilizzatori mobili e 5 s per le line di distribuzione mentre nei sistemi TT e a 1 s . Come si può vedere dalla fig. 16 non può invece essere ammesso nessun ritardo di intervento se il dispositivo differenziale è impiegato anche per la protezione addizionale contro i contatti diretti.

Fig. 16 - Protezione addizionale contro i contatti diretti

Massimi tempi di intervento per dispositivi differenziali che attuano la protezione addizionale contro i contatti diretti confrontati con le curve di pericolosità della corrente elettrica. La caratteristica tempo-corrente del differenziale da 10 mA è contenuta interamente nella zona 1 caratterizzata da effetti fisiologici generalmente non pericolosi mentre il differenziale da 30 mA presenta una zona nella quale non c'è protezione contro il pericolo di arresto respiratorio e la tetanizzazione muscolare


continua...

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