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La corretta scelta degli interruttori differenziali
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8. Interventi intempestivi

In particolari circostanze gli interruttori differenziali possono essere soggetti ad interventi intempestivi. Sono situazioni piuttosto fastidiose che l'utente, pregiudicando la sicurezza dell'impianto, potrebbe maldestramente risolvere disattivando l'interruttore differenziale. Le cause più comuni di un tale evento sono di seguito brevemente descritte.

8.1 Correnti di dispersione capacitive verso terra

Piccole correnti verso terra di natura capacitiva sono fisiologiche anche in un impianto sano. Anche gli apparecchi sono soggetti a correnti di dispersione verso terra perché l'impedenza d'isolamento non è mai infinita. La presenza di filtri verso terra, sempre più diffusi per motivi di compatibilità elettromagnetica, può accentuare tale fenomeno. Se la corrente di dispersione supera determinati valori il dispositivo differenziale può intervenire intempestivamente. Per limitare la corrente di dispersione, essendo la risultante della corrente verso terra la somma vettoriale delle correnti di dispersione sulle tre fasi, si possono suddividere i circuiti sulle varie fasi. In ogni caso, per evitare interruzioni indesiderate, la corrente di dispersione che interessa ogni singolo interruttore differenziale deve essere mantenuta inferiore alla metà della sua corrente nominale differenziale ripartendo eventualmente gli utilizzatori su più circuiti.

8.2 Sovratensioni di origine atmosferica o di manovra

Altre cause di intervento inopportuno possono dipendere da sovratensioni atmosferiche o di manovra. In particolare quelle di origine atmosferica, soprattutto quelle dovute alla fulminazione diretta o indiretta delle linee aeree di alimentazione dell'impianto, sono le più insidiose. La sovratensione, caricando le capacità verso terra dell'impianto oppure provocando una scarica in aria, può determinare una corrente verso terra in grado di far intervenire il dispositivo differenziale. Tale fenomeno può essere particolarmente seccante nelle zone soggette a frequenti temporali. Gli interruttori ritardati di tipo S sono normalmente insensibili a tali fenomeni transitori e più adatti a resistere alle sovratensioni rispetto a quelli di uso generale.

8.3 Correnti di spunto

Correnti di avviamento elevate possono suscitare un flusso risultante a causa di possibili differenze tra gli avvolgimenti del toroide anche se la somma delle correnti è zero. fino a sei volte la corrente nominale dell'interruttore non ci sono normalmente problemi, per correnti superiori, con l'inserzione di trasformatori o la partenza di motori, si possono invece avere interventi intempestivi.

8.4 Correnti di dispersione in presenza di armoniche

Le correnti capacitive verso terra aumentano in presenza di armoniche (in particolare la terza) determinando anche in questo caso la possibilità di interventi intempestivi.

 

9. La scelta della corrente differenziale nominale

L'interruttore differenziale può essere convenientemente utilizzato per la protezione dai contatti indiretti, per una protezione addizionale contro i contatti diretti e contro l'innesco d'incendio. per la protezione contro i contatti indiretti come occorre distinguere tra sistema TT e sistema TN. Nel primo caso, sistema TT,è sufficiente verificare la nota relazione dove U L è la tensione limite ammessa e R E la resistenza di terra con un tempo massimo di intervento del dispositivo differenziale si 1s. Nel sistema TN l'impiego del differenziale potrebbe non essere necessario essendo normalmente possibile soddisfare la nota relazione utilizzando interruttori magnetotermici (U 0 è la tensione di fase e Z S l'impedenza dell'anello di guasto dell'ordine dei milliohm). L'interruttore differenziale potrebbe però essere utile per eliminare eventuali correnti, anche piuttosto elevate, che potrebbero permanere verso terra con la possibilità di formazione di punti caldi e inutile spreco di energia (interruttori con correnti differenziali nominali di 0,5-1A installati ad esempio sul quadro generale). Per la protezione addizionale contro i contatti diretti un interruttore con corrente differenziale nominale minore o uguale a 30 mA può essere sufficiente per difendere le persone dai pericoli di contatti che provocano effetti fisiologici rilevanti ma generalmente reversibili mentre garantire una protezione maggiore si rendono indispensabili differenziali con correnti non superiori a 10 mA. Essendo questo tipo di dispositivi di tipo elettronico, come detto in precedenza sono installabili soltanto a valle di interruttori differenziali con relè polarizzato. Da ricordare infine che per quanto riguarda la protezione contro l'innesco d'incendio le norme prevedono una corrente nominale differenziale non superiore a 500 mA.

 



Fine

novembre 2005

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